sabato 21 settembre 2013

round and barrel (un colpo al cerchio e uno alla botte)

Così, grazie ad una bella letterina delle BR, il governo manda altri 200 poliziotti in Val di Susa. 200 poliziotti che come al solito compaiono "improvvisamente", così come i soldi per mandarli lassù, i mezzi (auto, blindati), la benzina...insomma, tutti quei soldi che normalmente mancano, quando si tratta delle nostre strade, delle nostre città e che improvvisamente compaiono quando si tratta dell'interesse di pochi imprenditori.


Rodotà fa quello che purtroppo siamo costretti da un po' di tempo a fare, cioè a "spiegare l'ovvio", dicendo che le parole dei BR sono "deprecabili, ma comprensibili e non devono contribuire a derubricare la realizzazione dell'opera a una mera questione di ordine pubblico".

Alfano ne approfitta per attaccarlo...

"Mi pare intollerabile che un candidato alla presidenza della repubblica possa dire questo mentre i nostri poliziotti sono impegnati a difendere e proteggere il cantiere e i lavoratori delle ditte sono lì a rischiare la vita. Mi chiedo se non ci sia da temere il ritorno di cattivi maestri"

...e inviare i poliziotti.



Alfano è il ministro dell'Interno perfetto: sul serio, è lui che decide ufficialmente sulle questioni di ordine pubblico, anche se non fa altro che applicare la dottrina politica PD-PdL, che poi non è altro che la dottrina politica sulle grandi opere, quelle opere infinite e che servono a fare tanto rumore per coprire le magagne di questo o quel governo.

Fateci caso: c'è stata una gara a chi prometteva l'opera pubblica più grande e insulsa della storia italiana. Probabilmente ha vinto Berlusconi con il ponte sullo stretto di Messina, ma non dimentichiamoci la questione della base americana di Vicenza durante il governo Prodi (quando si diceva che la questione della base di Vicenza era una questione urbanistica) e, ovviamente, la Tav, opera "trasversale".
Non dimentichiamoci l'ultima grande opera, quella del raddrizzamento della Costa Concordia, che ha fatto tanto rumore da coprire tutto il resto (i problemi di Berlusconi, il governo traballante, le responsabilità della Costa). Come ci dice Piero Acquilino:

"il resto è stato un crescendo di retorica patriottarda (ma Sloane non è sudafricano?) e tecnicismo da quattro soldi. Di tutti i legittimi quesiti che la drammatica vicenda aveva posto non c’è più traccia, “the show must go on!”"

Una nota di merito anche ai "titolisti" (come quello del Huffington Post Italia dell'articolo sopra linkato), che taglia al punto giusto le frasi per fare più "senso" ai lettori.

In tutto questo, il M5S continua con la solita tecnica:
"Riteniamo che i nostri militari si debbano occupare di controllare i 'porti della droga' o le zone più colpite dal racket, mai e poi mai avremmo pensato che sarebbero finiti a fare la guardia ad un recinto, assaltato a suon di fuochi d'artificio"

È la tecnica "round'n'barrel"...dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

Per tutti quelli "svegli": non si tratta di un recinto, non si fanno "assalti" e la lotta è quotidiana. Questa frase serve solo a denigrare l'attività di migliaia di NoTav.

Come dice Rodotà: non è solo una questione di ordine pubblico.

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