lunedì 25 agosto 2014

Docce gelate

La storia delle secchiate d'acqua ha qualcosa di strano. Nella modalità scelta.

Ma in fondo, è un gesto 'immediato': la secchiata è una azione di appena 2 secondi, ma te la senti addosso come se l'avessero fatta a te; (ti) colpisce e vuoi saperne di più, vuoi capire perché Zuckerberg, Gates e altri stanno facendo queste sfide.


Prende molte più generazioni: certo, mia nonna direbbe 'chi so sti rincojoniti?' ed eviterei di farlo vedere ad un bimbo di pochi anni per il rischio emulazione e conseguente broncopolmonite.

Ma la modalità, che riprende quel gioco di pochi mesi fa in cui i teenagers si 'nominavano' dopo aver bevuto in pochi secondi una pinta di birra, 'acchiappa' appunto i teenagers e i loro genitori: cioè quelli che stanno più su Internet, che più mettono like e re-twittano, quelli che più fanno 'girare' e...che più partecipano.

Insomma, è una idea ottima per raccogliere fondi per combattere la SLA. E soprattutto per parlarne a livello mondiale: per anni abbiamo visto un disinteresse totale verso questa malattia (se ne parlava una volta all'anno, gli ultimi 2 anni, nella campagna Telethon) che colpisce persone tutte diverse tra di loro (all'inizio si pensava fossero solo calciatori e che la causa fosse legata al doping o alle vernici usate per le linee dei campi di calcio).

L'associazione americana ALS ha ricevuto ben 31.5 milioni di dollari, rispetto ai nemmeno 2 milioni di dollari dello scorso anno!
Che dire? Staremo a vedere e speriamo bene.

PS: sembra che l'idea nasca da Pete Frates, ex promessa del baseball malato di SLA. La SLA (Sindrome Laterale Amiotrofica) è detta anche Sindrome di Lou Gehrig, dal nome del giocatore di baseball che si ritirò dal campo quando non fu più in grado di affrontarlo fisicamente, nel 1941 all’età di 39 anni e dopo oltre 2130 partite consecutive in Major League.

POSTILLA
Le donazioni in Italia sono a 100mila euro, pochissimo rispetto agli 11,7 milioni di euro di Telethon fatti in pochi giorni di 'maratona'.
Negli USA ho da una parte Obama che non si 'piega' alla sfida e fa comunque una lauta e 'silenziosa' donazione e dall'altra parte, ho milioni di donatori. In Italia hai un Renzi che va su tutti i giornali, ha un bel ritorno mediatico, ma oltre ai 'like' otteniamo poco.
Qualcuno fin dall'inizio ha criticato l'iniziativa, con le sue rispettabili ragioni: ci sono troppi vip, in particolare politici, che ne 'approfittano'...cosa che succede sempre, anche per tutti quelli che partecipano ad altre iniziative, ma il confronto tra il ritorno mediatico di questi singoli e le donazioni alla AISLA è un sintomo preoccupante del livello morale della nostra società.