lunedì 13 maggio 2019

Neuroni in doppia fila

Sentivamo la necessità di farci prendere ancora in giro: in merito al fenomeno della doppia fila, il presidente della commissione Trasporti Stefàno ha "sollecitato"ATAC a presentare esposti per interruzione di pubblico servizio.

Ora, il fatto che questo fenomeno sia odioso, insopportabile, dannoso per la collettività, non deve farci perdere di vista la ricerca di soluzioni pratiche, da una parte, e l'evitare di farci abbindolare da certi personaggi.

Conosciamo infatti la tecnica: anziché contrastare realmente il fenomeno, si prospettano futuri apocalittici per i colpevoli e li si fanno passare come procedure già avviate, che fanno già parte del normale modus operandi e vivendi della città.
In tutto questo, è altrettanto ovvio che a scatenare gli animi e i click è l'idea di poter punire, quasi come se fosse una punizione corporale, i colpevoli. D'altronde, chi non vorrebbe che il proprio peggior nemico, in questo caso chi mette le macchine in doppia fila, non subisse già in vita la legge del contrappasso, vale a dire il dover passare per un processo per mesi se non anni?

Ecco, appunto, partiamo già da questo: quanto ci vuole per arrivare ad un processo e quanto dura lo stesso?
Quali sono i costi a carico del Comune e dell`ATAC e quindi della collettività?


Purtroppo questa opzione crea subito tanti "fans", che non sono altro che la versione municipale e a breve termine (quanto ci metterà questa stupidaggine ad andare nel dimenticatoio) degli "haters" che troviamo ogni giorno in rete.

La stessa cosa era accaduta l'anno scorso con la preferenziale di Portonaccio: per mesi si è parlato e mostrato chiaramente l'assenza di segnaletica adeguata, ma si è montata una campagna del "dagli all'automobilista" che ha finito per avere l'effetto contrario. E il risultato (qui ad esempio RomaToday) é stato un danno alle casse del Comune e alle nostre tasche.