mercoledì 15 maggio 2013

Ambiguità fa rima con viltà - seconda (e ultima) parte






"Labriola:"Ormai non posso uscire con mio figlio perché mi gridano “ladra”. E’ una situazione insostenibile. Ho solo espresso le mie esigenze: se voglio portare mio marito e mia figlia a Roma devo chiedere il permesso? Devo subire la gogna? Nessuno di noi vuole rubare.
Se Labriola non ha i soldi per pagarsi un appartamento a Roma con suo marito e salta sedute della Camera, deve fare la pendolare tra la Capitale e Genova o mentre sta votando una legge ha già la testa sul treno o sull’areo che la riporteranno in Liguria, a me cosa ne viene? Il problema, in realtà, non è la quantità di denaro, ma la trasparente rendicontazione. Se fosse stata obbligatoria non avremmo nemmeno avuto un caso Fiorito.



Sono dell'opinione che quanto detto qui (1) "sia solo una parte del panorama.

Perché a fronte di un obiettivo vero, cioè arrivare a paralizzare il paese, ci sono degli eventi (e degli effetti secondari) che devono essere coperti, quei tanti altarini che finalmente si scoprono: semplici e ovvi sospetti trovano conferme.
Abbiamo parlato di dati del blog di Grillo che non vengono pubblicati e sappiamo da mesi dei troll organizzati da Casaleggio. Avevamo capito il gioco (spiegato anche su questo link) usato anche da tanti altri politici e twitt-star, sul numero di follower da Grillo.

Il sistema "Grillo", così come lo conosciamo, sta andando in pezzi.
Dove è finito il "modello Sicilia" tanto sbandierato a febbraio? Per dirla come il "nostro"...a fanculo pure quello! (e siamo ad aprile).

E l'endorsement di Dario Fo? piccola marcia indietro anche qui! "Qualche errore lo ha fatto, ma non molto importante”. Per esempio? “Mettersi a discutere, a parlare e ad ascoltare un gruppo fascista che meritava di essere subito allontanato: Casapound (2). L’errore ancora maggiore è stato quello di aver pensato di realizzare qualche punto insistendo su Rodotà".

E i 30 dissidenti tra Camera e Senato ("Beppe deve smetterla di trattarci come servi")? Saranno perdonati come i 12 che votarono Grasso? O saranno epurati come quelli che discutono sulla diaria?
"Chi vuole diaria si mette fuori dal movimento!" dice Grillo. Ma, come riporta il Messaggero, si raggiunge un compromesso: "Siamo tutti in white list", spiega Roberta Lombardi al termine della riunione di ieri.
Quali sono i termini dell'accordo? Ce lo dice Francesco Maesano su Europa, in questo articolo:
"Triste, diaria y final: si fa come dice Grillo, ma ora i parlamentari sono divisi in due gruppi.
I Cinquestelle dovranno rendicontare anche gli snack ma si tengono Tfr e assicurazione santaria"

CAPITOLO 4
IL FUOCO COVA SOTTO LA CENERE
(ovvero: cambiamento di prospettiva!)

Ieri Grillo è tornato all'attacco: "Io spero in una nostra affermazione totale perchè se non ci affermiamo noi ci saranno le barricate, si dovranno assumere loro la responsabilità".
Le armi sono spuntate!

L'immagine evocata non è quella di una azione di attacco, è scomparso il "siete circondati". Qui siamo in una posizione di difesa: il popolo non può far altro che difendersi dalla casta tanto odiata, non è in grado di eliminarla.

È un modo per far sentire i suoi accerchiati, come i fascisti e i leghisti ci parlano di italiani ridotti ad una minoranza accerchiata da immigrati clandestini: in questo momento Grillo ha bisogno di unire "a testuggine" i suoi elettori, dopo gli insuccessi della "retromarcia" su Roma, delle Parlamentarie, delle "Presidentarie" e a livello di amministrazioni locali (Parma, Sicilia), la critica di Dario Fo, il rischio di spaccare il suo movimento, le epurazioni e la minaccia di 30 parlamentari di andarsene.

È lo stesso stratagemma che Grillo ha utilizzato quando ha detto che senza di loro a quest'ora in Parlamento avremmo i neonazisti, come Alba Dorata in Grecia. Quindi, dovrei pensare (come scrive Giuliano Santoro nell'ultimo capitolo di "Un Grillo qualunque" -
2a edizione) che la sua base elettorale è a forte tendenza fascistoide? O forse che a parte il M5S, solo i neonazisti sono una forma di opposizione degna di questo nome?

Grillo non fa altro che utilizzare lo stesso stratagemma utilizzato da Berlusconi, che diceva che senza di lui sarebbero arrivati i (violenti) comunisti.


Nel frattempo, in casa M5S, il fuoco cova sotto la cenere. Di nuovo dall'articolo de Il Messaggero: "In realtà, il gruppo di chi ha contestato l'intervento di venerdì da parte di Beppe Grillo («a Montecitorio abbiamo un problema di cresta», ha detto il leader del M5S) ha deciso soltanto di non sottoporsi al fuoco dei «fedelissimi grillini»: «Avrebbero detto che la nostra è solo una questione legata ai soldi, mentre la nostra è una questione di principio e di gestione del Movimento», spiegano alcuni parlamentari che promettono battaglia per il futuro. «Grillo avrebbe dovuto evolversi», proseguono."

CONCLUSIONE
(ovvero: se i calciatori scrivono libri e le personi normali bloggano,
io posso fare il sindaco di Roma)

Ora il problema sono quelle piccole e grandi realtà locali dove il M5S già governa o si presenta per andare a governare. Il fallimento di Pizzarotti a Parma è evidente: non solo la battaglia sull'inceneritore persa, ma anche l'aumento di IMU e Irpef, l'aumento delle tariffe di asili nido e materne. Pizzarotti è solo in grado di rispondere "Ci abbiamo provato e le battaglie non si avviano per vincerle a tutti i costi". Ma Pizzarotti non è un osservatore passivo, è anche in grado di proporre e di fare: infatti, ecco che un bel taglio alle indennità dei suoi fannulloni, i dipendenti comunali.


Come si può capire dall'immagine, il puparo Grillo vuole esportare il favoloso modello parmense a Roma. Dopo aver fatto la "retromarcia su Roma" (a seguito dell'elezione di Napolitano come presidente della Repubblica), vuole tentare la carta De Vito. Che già fa le su prime proposte: cominciamo con un bel referendum sulla prostituzione...


Gente senza palle che si inventa referendum per non prendere decisioni e delegare responsabilità...e ancora non è al governo della città!

A questo punto le proposte del profilo fake di Arfio Marchini su faccialibro sono più serie!


Per dirla come Johnny Palomba: "DeVito potrebbe fare allora anche un altro referendum: sei favorevole o no alla fame nel mondo?".
Se non altro, posso farmi una idea più concreta di quanti infami vivono vicino casa mia.

FINE

piccoli aggiornamenti

15 Maggio 2013.
Grillo, polemica su Napolitano «Vietato criticarlo, bocche cucite» e chiude il blog ai commenti.

Strano, una volta gli stava bene quando orde di "troll" si scagliavano contro chi esprimeva opinioni diverse dalla linea da lui stesso dettata.
È il ritorno di "papà" Grillo: i suoi bambini non sono in grado di esprimere correttamente critiche, democraticamente, senza ingiurie e senza ledere il prestigio del Presidente della Repubblica.


17 Maggio 2013
L'ultimo post di Grillo sui Kabobo d'Italia parla di "crimini contro la persona". Per fortuna ci pensa Gubitosa con un suo post a parlare di dati veri, reali, di fatti: "il terzo dato di realtà è che non è mai stata provata la correlazione tra l’immigrazione e la criminalità, semmai è stato provato il contrario."

(1) "e di subire emorragie, anzi, ritiene di poter volgere a proprio vantaggio anche eventuali scissioni di infedeli: buone per dimostrare la sua capacità di restare “puro”[] Ecco spiegata la noiosissima controversia sulla diaria rendicontata o meno -stiamo parlando di qualche centinaio di euro cadauno- a cui dedica buona parte dei suoi comizi. Lui che gode di un reddito milionario può permettersi di gridare “vaffanculo i soldi” esattamente come Berlusconi è riuscito a retrocedere la propria enorme ricchezza a elemento secondario nelle scelte degli elettori che gli si affidano come unico capo credibile per il nostro disgraziato paese."
(2) In effetti, un errore da poco...anzi, un eccesso di buonismo che manco Veltroni ai bei tempi!

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