giovedì 21 gennaio 2016

Sarri-Mancini, il peggio doveva ancora venire

Leggendo della "lite" Sarri-Mancini, il mio primo pensiero è stato che tanto per strada quanto sui social network, invece di condannare quelle parole, si sarebbero formate delle fazioni sulla base della simpatia provata per l'uno o per l'altro, o semplicemente per la squadra che si tifa/si schifa.

È andata peggio. Molto peggio.

Passati i "flame" di chi vuole ridimensionare l'accaduto perché "sono cose che accadono durante una partita" e di chi ha letto nelle polemiche un attacco alla città di Napoli, adesso siamo passati alla lettura in chiave antropologica-politica: il borghese radical-chic Mancini [1] contro il compagno omo-della-strada Sarri [2].

...sono un ragazzo fortunato / perché m'hanno regalato un sogno...

Non parlo semplicemente di omofobia - che c'è, esiste, si acuisce man mano che si intravede la possibilità di certe aperture e riforme anche nel nostro paese - ma, più semplicemente, di una lettura che nasconde una visione gretta e meschina della vita e delle questioni di genere.
Come scrive Alessandro Bezzi in questo articolo di zonacesarini.net
"Questo è il punto di partenza di ogni analisi: nessuna giustificazione all’omofobia. 
Il rischio è proprio questo: che il vero problema non si affronti mai, e che l’Italia continui ad essere segretamente zotica come Sarri, ma pubblicamente furbetta come Mancini. 
Gli allenatori che insegnano ai nostri ragazzi hanno una responsabilità enorme: sono gli educatori dei cittadini di domani."
È la stessa cosa che accade in un film di Zalone, con la canzoncina sui "gay malati che non avranno gli assorbenti ma hanno le ali": Zalone esaspera un comportamento idiota e denigrabile, di un personaggio piccolo piccolo di cui si può ridere, nonostante sia circondato da personaggi peggiori e maggiormente denigrabili [3].

E c'è chi invece rivede i propri pensieri e comportamenti e ci legge una giustificazione o una "normalità".

1: sia chiaro, Mancini non mi è stato mai simpatico. È semplicemente una questione di gusti personali, magari condivisa con tantissimi, pure tifosi dell'Inter. E non è certo un esempio di purezza e coerenza.
2: ricordiamo questo precedente di Sarri sullo stesso tema e la sua amnesia post partita.
3: sia chiaro, Zalone non è questo grande esempio di personaggio che supporta certe cause politiche né quel "politico" di cui tanti parlano oggi, ma siamo pure sempre in un paese che ha bisogno di eroi.

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