Prosegue la serie "Tutto il mondo è paese", con la seconda parte dell'intervista a Julian Finn su quanto accaduto recentemente ad Amburgo.
Nella prima parte dell'intervista (ancora non l'avete letta? eccola qui!), le politiche sull'immigrazione e per l'edilizia residenziale si sono tradotte in leggi razziste e volte alla speculazione e alla gentrificazione, innescando una serie di proteste che hanno coinvolto inizialmente immigrati e ai movimenti contro la gentrificazione.
La decisione di creare una zona protetta (Gefahrengebiete) in cui sostanzialmente venivano negati i diritti costituzionali degni di un paese democratico, ha gettato benzina sul fuoco (trovate qui una guida divertente e semi-seria, in tedesco, con una descrizione delle zone e della storia della città, aggiornata fino ai fatti recenti!).
In questa parte dell'intervista, scopriamo con Julian le radici del problema: la mancanza di una differenza nella proposta politica di destra e sinistra e di politiche sociali degne di questo nome ad Amburgo sono il riflesso di quello che accade a livello di governo nazionale.
In questa parte dell'intervista, scopriamo con Julian le radici del problema: la mancanza di una differenza nella proposta politica di destra e sinistra e di politiche sociali degne di questo nome ad Amburgo sono il riflesso di quello che accade a livello di governo nazionale.
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Il simbolo della rivolta ad Amburgo (fonte: Wikipedia) |
Una nota divertente: il simbolo utilizzato per la rivolta è stato il klobuerste (lo scopino per WC).
"I manifestanti hanno adottato lo scopino come simbolo satirico di sfida, dopo la diffusione di un video in cui ad un uomo incappucciato veniva confiscato dalla polizia uno scopino per WC"
Il panorama della città si è quindi arricchito in quei giorni di manifestanti che gridavano "Klo, Klo, Klobürsteneinsatz" (Klobürsteneinsatz suona un po' come "usa lo scopino"), mentre l'accessorio da sanitario compariva faceva la sua apparizione anche in graziose installazioni 3D!